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Un Poeta tra noi: un'occasione per crescere insieme

 

Nella prossima stagione 2013-14 nuovi atleti vivranno con noi l'esperienza entusiasmante del tennistavolo. Fra questi vogliamo segnalarvi una coppia particolare: Lorenzo e Luca Martinalli.

Padre (Luca) e figlio (Lorenzo) che hanno deciso di rischiare una stagione di allenamento e di gioco senza farsi spaventare dalle distanze e hanno accolto con entusiasmo la filosofia di impegno che da sempre al Marco Polo coltiviamo e chiediamo ai nostri atleti di condividere. Si, perché la famiglia Martinalli abita a Cosio Valtellino (che non è esattamente dietro l'angolo rispetto a Brescia), ma il bisogno di trovare uno spazio di crescita adeguato alle esigenze di Lorenzo (classe 2003) unita al desiderio di poter vivere in un ambiente tranquillo e cordiale ha permesso a tutta la famiglia di poter scegliere con serenità il salto in terra bresciana.

Il Marco polo è ben contento di accoglierli ancor più dopo aver scoperto che Luca Martinalli da tempo coltiva una passione autentica per la letteratura e la poesia e negli anni ha orientato le proprie qualità espressive verso percorsi di solidarietà. Trovare una genuina febbre sportiva che si incontra con l'associazionismo e la solidarietà al servizio di chi ha bisogno è una condizione rara che non può essere sottaciuta.

L'immagine che riportiamo è la copertina dell'ultima raccolta di poesie che Luca ha pubblicato con le Edizioni del Faro il cui ricavato è interamente devoluto al Progetto Anacleto che l'UNIVALE-Onlus (UNIone Volontari Assistenza Leoucemici Emopatici e Oncologici) ha promosso per dare forza alle iniziative di sostegno ai bambini malati e alle loro famiglie.

Nel Weekend ho letto con curiosità le 24 poesie di Luca e le ho trovate piacevolmente vive e capaci di scaldare il cuore. Pennellate di parole che nella ricercatezza del linguaggio sanno essere diretti ed efficaci messaggi di speranza.  Come tutte le poesie sono da leggere e rileggere più volte affinché il significato profondo possa precipitare e sedimentarsi nella coscienza del lettore. Esse perciò rappresentano un invito alla riflessione, a dedicare un tempo appropriato alla ricerca del senso compiuto delle nostre azione e dei fatti che viviamo. Ho trovato in tutto questo una splendida provocazione che sembra essere rivolta intenzionalmente a coloro i quali nell'esperienza sportiva rischiano di dimenticare che "non di solo sport" viviamo, ma che proprio attraverso lo sport possiamo insieme crescere e condividere valori più grandi.

C'è infine una curiosa coincidenza (o forse si tratta di un'implicita metafora) che mi piace leggere come un augurio nel titolo del libro: che il Marco Polo possa essere il luogo della migrazione (pongistica) nel quale si possano per entrambi dispiegare le sfreccianti ali.

PS: Luca mi ha lasciato alcune copie del libro e io mi sono impegnato a venderle, perciò fatevi avanti e date il vostro contributo al progetto Anacleto. Non ve ne pentirete.

Lucio Vinetti 

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